Storia di un'unita' spinale

abbandonata

L'unitá spinale per noi disabili è (o dovrebbe essere) un luogo che trasmette sicurezza, una boa su cui appoggiarsi nel momento della richiesta d'aiuto!

Quando nel 98' ho avuto l'incidente, non sapevo cosa mi aspettasse, ero spaventato e dopo un' anno di rianimazione pensavo che mi avrebbero parcheggiato a casa. Non avevo idea di come gestire la mia nuova "vita". In realtá mi aspettava il ricovero nel "centro riabilitativo funzionale, il C.R.F, un luogo dove mi avrebbero insegnato a vivere e gestire la mia nuova condizione di disabile. In effetti fu cosi'.

Appena arrivato c'era da entrambe le parti la curiosità. Per loro era la prima volta che trattavano un ragazzo con una lesione così alta (C2), nonostante ciò tutto è avvenuto molto naturalmente, tanto da farmi sentire “in famiglia”. Al CRF si scendeva dal letto e tutti gli “ospiti” potevano usufruire di un grande salone, dove si organizzavano cenoni e feste..

Con la bella stagione si poteva uscire fuori,  godere di una vista mozzafiato su Torino e di un'ampio spazio verde dove poter stare comodamente con i propri cari e amici, oppure farsi quattro risate con gli infermieri stessi!

Oggi non è più cosi. E' stata cambiata dalla collina in città, vicino al CTO, come prevedeva la normativa di legge. Tra l'altro in una struttura già in degrado anche se costruita solo nel 2006. Nel progetto era inoltre prevista un'area verde per i disabili ricoverati, che invece non è mai stata realizzata! Quella sensazione di familiarità che aleggiava al CRF è totalmente scomparsa all'USU.

I letti sono aumentati ma gli operatori no; gli infermieri sono portati allo stremo delle forze non riuscendo ad avere più un dialogo con i loro pazienti (gravissimo danno per i ricoverati). I sorrisi che aiutavano ad affrontare le giornate ad entrambi, sono spariti nel nulla!!! Bisognerebbe ascoltare di più i bisogni degli operatori e di chi è costretto a soggiornare, affinchè il ricovero sia utile e non traumatico.

Purtroppo tanti disabili di Torino si rivolgono ad altre strutture come Sondalo e Niguarda, dove l'attenzione agli ausili, la conoscienza della tecnologia innovativa e il successivo reinserimento al domicilio sono obiettivi primari nella cura e riabilitazione della persona mielolesa. Si trovano ottimi fisioterapisti respiratori, infermieri, fisioterapisti e terapisti occupazionali, insieme ad un'equipe medica eccellente.

Mi spiace tantissimo vedere l'unità spinale della mia città trascurata, senza mezzi e risorse, sia umane che strutturali, per rispondere in modo adeguato ai bisogni delle persone che vi accedono. C'é un ottimo personale, che non ha niente da invidiare ad altre strutture, ma questo non basta per renderla un'efficente struttura.

Mi spiace ascoltare i miei amici infermieri affranti dalle condizioni in cui sono costretti a lavorare, poichè non si fanno più assunzioni. In questo modo i danneggiati risultano essere sia i ricoverati sia gli operatori.

Non si può aiutare una persona a risalire in alto

se la scala non esiste.

Spero vivamente cambi qualcosa.  

IL FU' CRF!!!

IL FU' CRF!!!

NON TI SCORDAR DI ME!!

NON TI SCORDAR DI ME!!

pagina youtube: DAN NERO

Ultimi commenti

17.02 | 09:59

no non faccio il duro...ma non so chi sei

04.02 | 20:47

Ma allora fai tanto il duro ma alla fine sei un romanticone🤭🤭

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